Il Comicon è come una seconda casa, quella che in famiglia
si usa per le vacanze.
Ore 15:00, mi aspetta il trasporto per andare in stazione a prendere il treno.
Torno a Treviso.
Mi perderò le ultime ore di fiera, questo è il momento in cui non si ha voglia di salutare e dirigersi a casa, anche se la schiena urla pietà le ore di sonno perse si fano sentire e la nostalgia della tranquillità domestica è un dolce miraggio.
Datemi del retorico ma…ogni volta è la stessa storia.
Cerco di concentrarmi per ricordare se ho dimenticato qualcosa in albergo, se ho parlato con tutte le persone con cui dovevo parllre, se nei saluti ho tralasciato qualcuno.
Per sicurezza…
Saluto la banda Tunué, il GG Studio, i ragazzi di Katlang, il Centro Fumetto Andrea Pazienza, Tenderini, Bocchio, Troiano, il nuovo Domenico, il Cossi, tutto lo staff Comicon, in particolare Alino & Alina (ed i vostri figli spettacolari), Claudio che ci ha redarguito dal palco delle Tokyo Dolores, Viola Giovanna e Noemi che nonstante la stanchezza e le responsabilità hanno sempre un sorriso per tutti, Andrea l’autista che con pazienza ci ha scarrozzati da una parte all’altra di Napoli e i ragazzi dell’area pro, specialmente quelli che spinavano le birre.
bene, zaino in spalla e via.
una volta a casa scriverò cose più sensate e meno nostalgiche.
promesso.
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